MAURO UBERTI


Parlare con grazia è operazione di cosmesi

La Stampa, Tuttoscienze, Martedì 4 ottobre 1988


Chi ha visto Cantando sotto la pioggia ricorderà la vicenda di quella fascinosa diva del cinema muto che, sopravvenuto il sonoro, si era trovata a fare i conti con la propria sgraziatissima voce.

È questo soltanto il caso più celebre di una situazione tutt'altro che infrequente. Non sempre Mamma Natura dota contemporaneamente i suoi figli di bell'aspetto e di voce suadente (non l'ha fatto, per esempio, col cigno) e ognuno può verificarlo seguendo con attenzione, magari un poco maligna, la pubblicità televisiva. Si può osservare, infatti, come la voce dolcissima, che raccomanda alle mamme l'assorbente più adatto per la pipì dei loro bambini, sia la stessa che invita a gustare, per bocca di una danzatrice, uno squisito cioccolato alla nocciola. Il che vuol dire che c'è qualche avvenente fanciulla che, o non sa recitare o ha la voce sgraziata.

La nostra cultura è piuttosto indifferente agli aspetti vivi della comunicazione verbale (chi scrive "eccezzionale" con due zeta viene considerato un illetterato, ma si può parlare in maniera errata e diventare presidenti del Consiglio) e lo è in particolare per quanto riguarda gli aspetti qualitativi del mezzo con cui i messaggi sonori vengono trasmessi. Si è molto più attenti all'aspetto fisico e al linguaggio corporeo e, nella cura estetica delle fanciulle di buona famiglia, per esempio, si tende a curare piuttosto gesti ed andature, giungendo magari a raddrizzare nasi e a ridurre prognatismi, mentre si è tacitamente rassegnati al timbro vocale dato loro dalla sorte.

In realtà per quanto riguarda la qualità vocale si può fare parecchio. Così come è difficile correggere lineamenti infelici mentre si riesce a compensare con l'educazione naturali ineleganze, allo stesso modo è possibile migliorare la voce curando la meccanica respiratoria e l'articolazione della parola.

La rieducazione vocale per mezzo della ginnastica è oggetto di ricerca da diversi anni da parte della Sezione Bioetnoantropologia del Dipartimento di Scienze Antropologiche, Archeologiche e Storico-territoriali dell'Università di Torino in collaborazione con l'Istituto Superiore di Educazione Fisica della stessa città mentre ad occuparsi di correzione dell'articolazione a fini estetici è il Centro di Foniatria per il Canto della Clinica Orl dell'Università di Parma.

Le ricerche, che sono coordinate, si fondano su principi anatomo-fisiologici addirittura elementari ma sovente disattesi. Eccoli: 1) La laringe -. l'organo generatore della voce - non se ne sta sospesa come un aerostato fra cielo e terra, ma deve tanta parte del suo funzionamento al fatto di essere appesa al cranio tramite una catena di muscoli ed ossa mentre è sostenuta indirettamente dalla parete muscolare addominale per mezzo di una pila di organi (intestini, stomaco, polmoni, ecc.). 2) il canale vocale - cioè il tubo costituito dalla cavità della gola e della bocca - è una sorta di strumento musicale, estremamente plastico che, con le infinite variazioni della sua forma, impone altrettante variazioni al timbro della voce. 3) Laringe e canale vocale sono così strettamente collegati dal punto di vista anatomico e funzionale che nessun movimento può essere compiuto dall'uno dei due senza che anche l'altro ne sia interessato.

La ginnastica usata - che è sostanzialmente un sistema di esercizi scelti in base alla loro attitudine a ricondurre il mantice respiratorio al comportamento più vantaggioso - ha il pregio di poter essere praticata in gruppo.

Studiata nell'ambito d'un programma di ricerche ergonomiche più ampio, aveva dato risultati interessanti per quanto riguarda l'uso professionale della voce negli insegnanti, in una serie di tesi di diploma svolte presso le scuole del Comune di Nichelino (Torino), con l'appoggio dell'assessorato all'Istruzione. Applicata nel corso di altre tesi come mezzo di formazione vocale presso la scuola per attori annessa al Teatro Sala degli Intradossi di Torino, ha dato risultati evidenti anche per quanto riguarda gli aspetti estetici della voce.

Più impegnativa, in quanto richiede cura e studio individuali, è l'applicazione nella voce parlata di metodi messi a punto al Centro di Parma per il canto. La buona qualità del suono vocale, inteso come materia prima della parola, dipende in tanta parte dall'articolazione ottimale dei singoli suoni dell'alfabeto che, nella maggior parte dei casi, è invece casuale.

I due interventi coordinati danno luogo innanzitutto alla riduzione della fatica vocale ma anche, fatto non di lieve importanza, ad una voce più morbida, calda, smaltata e dotata di maggiore comprensibilità.