11.3 La generazione della voce

11.3.1 Anatomia del sistema vibratorio

Laringe. L'organo di chiusura della trachea, la laringe (Fig. 11.3.1), è costituito da uno scheletro di cartilagine, al quale sono inserite le corde vocali ed i muscoli ad esse necessari per svolgere le funzioni d'occlusione e di fonazione già dette. La laringe oltre ad essere sostenuta indirettamente dai m. addominali tramite gli organi interposti è come appesa alla mandibola e al cranio per mezzo dell'osso ioide (Figg. 11.3.1(a) e 11.3.2(c)), al quale è unita da una membrana e da legamenti. Quest'osso è fatto a ferro di cavallo e si può palpare al confine fra collo e mandibola. Costituisce l'impalcatura scheletrica della lingua, sospende la l. e fa da intermediario fra questa, la mandibola e il cranio ai quali è appeso a sua volta con un sistema di muscoli.

Scheletro della laringe. A continuazione del canale tracheale si trova la cartilagine cricoide, che fa da base alle altre cartilagini della laringe, ha forma simile a quella di un anello con castone (Figg. 11.3.1(b)) e può essere palpata alla sommità della trachea come un corpo più grosso e consistente degli anelli tracheali. La parte corrispondente al castone è posta dorsalmente e, ovviamente, non è palpabile. Sul margine superiore del castone sono articolate due cartilagini pari, dette c. aritenoidi (Figg. 11.3.1(b) e 11.3.3), la cui forma è riconducibile a quella di una piramide triangolare. Esse dànno attacco agli estremi posteriori delle corde vocali nonché ai muscoli necessari alla loro manovra; questi impongono alle c. aritenoidi un movimento complesso di rotazione e traslazione (vedi paragrafo 11.3.2), che determina l'apertura e la chiusura delle corde vocali. Il rilievo sul collo chiamato "pomo d'Adamo" corrisponde alla cartilagine tiroide (Figg. 11.3.1(a) e (c), 11.3.2, 11.3.3, 11.3.4). Fatta a spartineve, questa è incernierata sulla c. cricoide per mezzo dei due corni inferiori (Fig. 11.3.1(c)). All'interno del diedro costituito dalle due lamine della c. tiroide s'inserisce l’estremo anteriore delle corde vocali (vedi oltre). I due corni superiori sono leve d'importanza fondamentale per la messa in tensione di queste ultime.

Muscoli intrinseci della laringe. Sono quelli i cui estremi s'inseriscono alle cartilagini della laringe e soltanto a queste:

Fig. 11.3.1 (a) Visione d'insieme dello scheletro della laringe: CA=Cartilagini aritenoidi, CC=c. cricoide, CT=c. tiroide, CST=corni superiori della c. tiroide, CV=corde vocali, OI=osso ioide. (b) Cartilagine cricoide e cc. Aritenoidi. (c) Cartilagine cricoide e c. tiroide. CIT=corni inferiori della c. tiroide; LCT=lamine della c. tiroide

della loro struttura sono rappresentati nelle figure soltanto il muscolo vocale (Fig. 11.3.2(a)), che ne costituisce la parte attiva o il legamento vocale (Fig. 11.3.3), che ne rappresenta bene il margine vibrante;

Fig. 11.3.2 (a) Visione superiore della laringe; (b) Visione laterale della laringe; (c) Alcuni dei muscoli estrinseci della laringe. C=clavicola; CA=cartilagini aritenoidi, CC=c. cricoide, CT=c. tiroide, CV=corde vocali, M=mandibola, MCT=muscoli cricotiroidei, MDA=ventre anteriore del m. digastrico, MDP=v. posteriore del m. d., MIG=m. ioglosso, MMI=m. miloioideo, MSI=m. stiloioideo, MST=m. sternotiroideo, OI=osso ioide, S=sterno. T=trachea

Muscoli estrinseci della laringe. Sono quelli che con un estremo s’inseriscono alla laringe e con l’altro allo scheletro.

11.3.2 Meccanica della generazione della voce

Lingua. La lingua interviene nella generazione del suono laringeo in quanto la contrazione delle sue fibre muscolari – inserite all'osso ioide, il quale è collegato per mezzo di legamenti alla cartilagine tiroide – contribuisce all'inclinazione di quest'ultima. Di conseguenza essa contribuisce pure alla tensione delle corde vocali per trazione in avanti.

Fase inspiratoria. Le cartilagini aritenoidi ruotano in modo da allontanare fra loro i processi vocali e gli estremi posteriori delle corde vocali, che vi sono inseriti; questa manovra determina l'apertura della glottide (Fig. 11.3.3(a)). Intanto l'attività dei muscoli respiratori provoca l'afflusso dell'aria nei polmoni, i quali seguono la discesa del diaframma dilatandosi e trascinando con sé bronchi, trachea e laringe (Fig. 11.2.3(c)-I).

Fase fonatoria. Corrisponde, per quanto riguarda la meccanica respiratoria, a quella espiratoria di una normale respirazione; ne differisce per il fatto che le cartilagini aritenoidi ruotano all'indietro e scivolano lateralmente in modo da portare a contatto il margine vibrante delle corde vocali (Fig. 11.3.3(b)); queste allora entrano in vibrazione per effetto della pressione dell'aria. Le modalità di vibrazione delle corde vocali variano a seconda dei meccanismi fonatori impiegati, che sono qui schematizzati per semplicità di esposizione.

Fig. 11.3.3 (a) Corde vocali in fase inspiratoria; (b) corde vocali in fase fonatoria: CA=cartilagini aritenoidi, CC=cartilagine cricoide; CT=cartilagine tiroide, CV=corde vocali (legamenti vocali)

Se invece la forza di contrazione rimane inferiore a quella descritta, sotto la pressione dell'aria le corde vocali possono entrare in vibrazione producendo approssimativamente la prima quinta (= 5 note) dell'estensione vocale musicalmente utile.

Fig. 11.3.4 (a) 1° meccanismo. (b) 2° meccanismo. (c) Visione superiore del 3° meccanismo. (d) Visione laterale del 3° meccanismo. CA=cartilagini aritenoidi, CC=c. cricoide, CT=c, tiroide, CV=corde vocali, MST=muscolo sternocleidomastoideo, S=sterno

 

11.3.5 Modalità vibratorie delle corde vocali

A seconda dei meccanismi laringei impiegati il comportamento del sistema vibratorio varia tra due modalità che si possono schematizzare nel modo che segue:

Nella pratica nessuna delle due modalità si realizza in modo univoco e il comportamento vibratorio delle corde vocali partecipa variamente dell'una e l'altra.

11.3.6 Influenze del corpo sulla voce

Come detto all'inizio, la fonazione è un'attività che coinvolge direttamente o indirettamente tutto il corpo. Di almeno tre categorie di rapporti fra l'attività corporea e quella vocale è il caso di fare menzione specifica.

Postura. L'insieme delle attività muscolari mediante le quali il corpo mantiene la sua posizione naturale influisce anche sulla meccanica respiratoria. In questa sede il discorso è limitato alla postura eretta, che è quella adottata più sovente nel canto, ed ai suoi aspetti macroscopici. Al variare della divaricazione e della rotazione dei piedi, così come al variare dell'estensione del rachide, si modifica l'equilibrio fra la componente costale e quella addominale della respirazione con conseguenze sull'escursione verticale della laringe. Si modifica pure la distanza fra questa e lo sterno al quale essa è collegata tramite i m. sternotiroidei e sternoioidei. Di conseguenza i riflessi necessari ad ottenere, per esempio, l'intonazione determinano cambiamenti nei meccanismi di tensione delle corde vocali e quindi nel suono prodotto. Le variazioni di escursione della laringe incidono inoltre sulla lunghezza del tratto faringeo del canale vocale determinando cambiamenti nella sua frequenza di risonanza (vedi più avanti).

Influenze della cintura addominale sulla laringe. Lo stato di rilassamento o di contrazione dei diversi distretti della cintura muscolare addominale si riflette su quello della muscolatura laringea condizionandone il comportamento in modo determinante. Il caso più evidente è quello corrispondente alla voce emessa contraendo la muscolatura addominale all'altezza della bocca dello stomaco, il cui timbro è simile a quello di un suono prodotto sotto sforzo. Le modalità di contrazione e di rilassamento della cintura muscolare addominale possono essere determinate dalla tecnica vocale adottata così come dalle condizioni emotive. In questo caso il discorso sconfina nella psicologia.

Mimica facciale ed espressione delle emozioni. L’espressione delle emozioni per mezzo della mimica facciale ha il suo corrispondente nell’espressione delle stesse per mezzo del colore della voce. La contrazione della muscolatura mimica nell’espressione a volta a volta del riso, del pianto, dello stupore, ecc. (Izard, 1983) incide sul suono laringeo già all’origine mentre i movimenti mimici modificano forma e volume del canale vocale con le conseguenze fonetiche che sono note dall’esperienza quotidiana. Le tecniche vocali (vedi paragrafo 11.5.5) che, per motivi biomeccanici, implicano l’atteggiamento della bocca come nel sorriso o l’atteggiamento "a sbadiglio" dànno luogo alla produzione di suoni vocali caratterizzati da connotazioni emozionali indotte dalla tecnica vocale stessa.