Mauro Uberti

Aspetti dei sussidi tecnici nella scuola media
con particolare riferimento ai mezzi audiovisivi:
una lezione pratica

Premessa

Il testo che segue è la parte scritta della prova individuale sostenuta dall'A. a conclusione del corso abilitante per l'insegnamento di Matematica ed Osservazioni scientifiche nella Scuola media, istituito nell'anno scolastico 1972/1973 ai sensi della legge 6 dicembre 1971, n. 1074.

Per quanto non sia una pubblicazione a stampa, l'A. ritiene opportuno pubblicarlo come contributo ad una concezione interdisciplinare della didattica.

La parte relativa alla realizzazione materiale delle melodie composta dagli allievi registrando suoni su nastri magnetici e manipolando questi come ai tempi eroici della musica elettronica è evidentemente superata. La diffusione del computer e la disponibilità di programmi audio gratuiti, facilmente reperibili sulla rete permette tuttavia di riprodurre le esercitazioni didattiche mutatis mutandis.

 

Funzione perno del nostro sistema scolastico è attualmente la verbalità; né potrebbe essere altrimenti in una scuola che non ha mai abbondato di attrezzature didattiche. Accade quindi che, anche quando queste sono presenti, la loro utilità risulta diminuita per l'inadeguatezza del sistema a sfruttarle in tutta la loro potenzialità. I sussidi audiovisivi (SAV), infatti, vengono usati nella maggioranza dei casi per consolidare nella sostanza l'insegnamento cattedratico tradizionale; un insegnamento, cioè, in cui la scienza ha una sola sorgente, l'insegnante, e le idee scorrono in un solo verso: ancora e soltanto dall'insegnante. In questo sistema i SAV rischiano addirittura di confinare maggiormente l'allievo nel ruolo di destinatario passivo della scienza, che la scuola tradizionale gli ha assegnato e che le comunicazioni di massa inducono, impigrendolo, ad assumere come definitivo.

Un uso dei SAV, in cui il mezzo tecnico serva soltanto ad amplificare attraverso l'immagine i concetti espressi dall'insegnante, rischia inoltre di essere negativo per la libertà didattica di quest'ultimo. Il materiale a sua disposizione è, di solito, limitato, la possibilità di scelta è scarsa e, anzichè adattare il mezzo alle proprie necessità, l'insegnante che intenda avvalersi dei SAV è costretto ad adattarsi al mezzo. Ne deriva che, nella pratica, i mezzi più utili alle esigenze didattiche finiscono con l'essere quelli meno perfezionati e specializzati.

Il proiettore cinematografico, per esempio, per quanto consenta l'offerta di un oggetto concettuale molto appetibile: il filmato, non permette altro intervento attivo, da parte dell'insegnante, che la scelta fra i pochi titoli in catalogo. Lo svolgimento del film, immodificabile, costringe poi l'azione su un binario prestabilito (tanto non avverrebbe, invece, se la scuola fosse dotata di un'ampia serie di film uniconcettuali). All'estremo opposto, il vecchio episcopio consente la proiezione del materiale illustrativo più diverso, tratto dalle fonti più disparate, e persino di oggetti tridimensionali o, addirittura, di fenomeni e dissezioni. Le "sequenze" sono quindi opera dell'insegnante e, nel migliore dei casi, degli allievi.

L'utilità dei SAV è proporzionale dunque, a parer nostro, alle loro caratteristiche di scarsa specializzazione e grande flessibilità; per questo è forte il nostro interesse per un SAV di solito trascurato: il registratore magnetico.

Il disinteresse diffuso fra gli scienziati per il mondo dei suoni poteva avere una spiegazione, tempi addietro, nella difficoltà oggettiva di fissare fenomeni aventi dimensioni temporali; non più dopo l'avvento del registratore. Tale disinteresse, tuttavia, esiste ancora e si ripercuote nella scuola. Eppure nell'insegnamento medio si potrebbe concentrare attorno al registratore un grande numero di interessi culturali.

Già la struttura dello strumento permette considerazioni e indagini pratiche, d'ordine oscillatorio generale, acustico ed elettromagnetico. Il suo uso, poi, consente la scoperta e lo studio di un mondo naturalistico completamente nuovo: le voci degli animali, i rumori geofisici e fisiologici, anzitutto, ma anche ogni fenomeno ciclico che possa essere registrato.

L'approccio più spontaneo ed avvincente per l'allievo è costituito di solito dalla "denaturazione" dei suoni, ottenuta cambiando la velocità di lettura rispetto a quella di registrazione. Il collegamento evidente tra la velocità di scorrimento del nastro e l'altezza del suono percepito è determinante per indurre alla comprensione effettiva del concetto di frequenza.

A chiarire, poi, ed unificare i concetti di oscillazione, delle funzioni trigonometriche e della loro rappresentazione cartesiana possono intervenire il giradischi ed il diascopio. L'ombra di un oggetto in movimento circolare sul piatto del giradischi appare, proiettata sul muro, in movimento oscillatorio.

È, quello di cui stiamo parlando, uno dei campi più fecondi per un lavoro interdisciplinare. Almeno in termini di collaborazione, l'insegnante di Applicazioni tecniche, p. es., può essere di aiuto nella costruzione di un oscillatore di nota (ne esistono di semplicissimi, in scatola di montaggio, composti di 5 - 6 elementi, al prezzo di 3000 - 4000 lire).

Usando adesso due registratori, uno dei quali predisposto per la miscelazione di due segnali — e quelli in dotazione alle scuole, di solito lo sono - è possibile far sbizzarrire gli allievi nella creazione di suoni sintetici dai timbri più strani. E a questo punto sarà difficile stabilire se il lavoro in corso sarà da classificare fra quelli di Osservazioni scientifiche, Applicazioni tecniche o Educazione musicale.

Lo studio della struttura acustica dei timbri è una buona occasione per far tradurre in termini algebrici un fenomeno fisico. Come l'esperienza didattica mi ha insegnato, i ragazzi amano molto rappresentare somme di armonici su enormi fogli quadrettati e questo esercizio serve mirabilmente a chiarire loro il concetto di somma algebrica nonché la sua rappresentazione sul piano cartesiano.

E ancora: i problemi pratici, relativi alla fedeltà di registrazione e di ascolto introducono di forza nel campo dell'elettricità e del magnetismo attirando l'interesse dell'allievo.

Ma più importanti ci paiono le possibilità offerte dalla diffusione dei registratori portatili a cassette. Questi registratori, che hanno ormai una diffusione pari, se non superiore, a quella della macchina fotografica, dànno prestazioni scadenti solo a causa della cattiva qualità dei loro microfoni. Quasi nessuno sa, invece, che basterebbe dotarli di un microfono dalle caratteristiche elevate per attenerne prestazioni anche professionali. Tuttavia, anche nelle condizioni in cui è venduto, il registratore a cassette può diventare il mezzo per l'esplorazione di un mondo ancora sconosciuto: quello dei suoni.

Ogni animale emette segnali sonori che lo distinguono ed il semplice riconoscimento di questi ha lo stesso valore naturalistico della sua identificazione dalle caratteristiche esterne. Se si considera poi che tanta parte di quella parte dell'etologia costituita dalla fonazione è ancora da esplorare, non si potrà non essere impressionati dall'importanza del lavoro di raccolta che un ragazzo ben guidato potrebbe svolgere. È certo, comunque, che una raccolta ragionata di voci di animali avrebbe valore didattico sia per il risultato in sé sia per lo sforzo di osservazione e di catalogazione richiesto per realizzarla. Si aggiunga la possibilità di illustrare la raccolta sonora con fotografie e disegni e ci si troverà fra le mani uno stimolo di grande valore psicologico per portare l'allievo alla riscoperta di un mondo naturalistico, che la civiltà dei consumi gli va precludendo.

Altri oggetti di raccolta possono essere i suoni di natura geofisica (venti, acque correnti, onde marine ecc...) e fisiologica (respirazione, battito cardiaco, deambulazione, masticazione ecc.). In particolare tutti i rumori derivanti da fenomeni ciclici possono essere trasformati in frequenze acustiche denaturandoli per mezzo della lettura ad alta velocità ed avvalendosi, all'occorrenza, di due registratori. Il procedimento è utile per dimostrare la continuità esistente fra le diverse classi di fenomeni oscillatori, ma può assumere il valore di ricerca quando si riesca a disporre di un oscilloscopio. In questo caso la diversità delle forme d'onda ottenute è dimostrabile nel modo più evidente mentre la macchina fotografica (meglio se "Polaroid") permette di fissarle stabilmente.

Il discorso può farsi ancora piè interessante quando si pensi ad un uso creativo dei SAV. Esempio di ciò che si intende con questo termine è stato dato nel lavoro di gruppo, svolto in questo Corso dagli insegnanti abilitandi delle SS.MM.SS. "Verga" e "Frassati"(*). Altro esempio potrebbe essere la creazione di un documentario esclusivamente sonoro. Appare chiara, in questi casi, la parte preponderante che viene assunta dalla sceneggiatura e quindi il rapporto strettamente interdisciplinare con le materie del gruppo espressivo-linguistico.

 

Esempio di lezione pratica

 

Titolo: MUSICA CONCRETA IN CLASSE

Scopo: l'esercitazione ha il fine di dare una visione globale del fenomeno sonoro ed è concepita come lavoro interdisciplinare di:

- Osservazioni scientifiche: acustica generale ed applicata - avviamento alla sperimentazione ed alla progettazione tecnica.

- Matematica: applicazione del calcolo aritmetico alla sperimentazione.

- Educazione musicale: avviamento alla composizione ed alla scrittura musicale - apertura d'orizzonte sulla musica contemporanea.

- Applicazioni tecniche: progettazione e disegno tecnico - educazione alla manualità.

Materiale: tamburo didattico, diapason, chitarra, due registratori (anche ad una sola velocità, purchè diversa nei due apparecchi), cavo di collegamento, nastro magnetico, forbici, nastro adesivo speciale, carta millimetrata e logaritmica, riga, matita, gomma per cancellare.

 

Esecuzione

 

Approccio qualitativo:

a) - gli allievi registrano una lunga serie di colpi di tamburo;

b) - la registrazione viene portata a velocità sempre più alte, fino ad assumere le caratteristiche di un suono;

c) - altrettanto si fa con rumori vari: respiro, passi ecc.

 

Approccio quantitativo:

a) - registrazione del battito di un metronomo e calcolo dello spostamento del cursore per ottenere il La 440 Hz;

b) - denaturazione e confronto col suono del diapason;

c) - registrazione e denaturazione del battito a 1 Hz;

d) - registrazione e denaturazione di frequenze multiple secondo i numeri interi;

e) - scoperta dei suoni armonici e dei rapporti aritmetici fra i gradi della scala musicale;

f) - confronto e controllo sulla tastiera della chitarra;

g) - costruzione di un archivio di nastri, contenente i suoni di una scala musicale;

h) - organizzazione in teoria delle osservazioni fatte.

 

Collegamento con l'Educazione musicale: l'insegnante di Educazione musicale prende spunto dal lavoro in corso per introdurre gli allievi alla musica elettronica e concreta. Apre l'orizzonte sul panorama della musica contemporanea ed invita gli allievi alla composizione di una melodia che viene trascritta dagli stessi.

 

Collegamento con le Applicazioni tecniche: l'insegnante di Applicazioni tecniche provvede alla realizzazione effettiva della melodia tagliando e giuntando nastri di lunghezza opportuna e pertanto fa tradurre la scrittura musicale in progetto tecnico. Tale traduzione richiede la trasformazione dei valori musicali in frazioni aritmetiche e delle battute in espressioni. L'insufficienza della carta millimetrata a contenere le frequenze piè alte può essere pretesto per un'apertura sui logaritmi (proprietà delle potenze) mentre il calcolo della lunghezza dei nastri è occasione per un'applicazione pratica dell'aritmetica alla progettazione.

 

(*) Gli insegnanti abilitandi delle SS.MM.SS. "Verga" e "Frassati" avevano fatto realizzare dai loro allievi il documentario "Il giardino zoologico della Città di Torino", nel quale i ragazzi si erano impegnati con osservazioni, riprese fotografiche, registrazioni, disegni, ecc.

Il tutto era stato organizzato in un lungo nastro di carta da disegno nera, sul quale erano incollati foto e disegni, e che era fatto scorrere sotto l'episcopio con spostamenti sincronizzati con i suoni di una registrazione su nastro magnetico.